LETTERA DEL CAMPANELLA.
AL SIGNOR STANISLAO GATTI.
Mio caro Stanislao, Ecco quante più lettere del mio Autore ho potuto raccogliere: scritte dal 1621 insino al 1638, un anno prima ch'ei morisse in Parigi. Entrano in alcuni particolari reconditi della sua Vita, che or tanto si vogliono de' personaggi illustri conoscere, ed in alcune parti della sua Dottrina. Parecchie di esse (lo dico a suo luogo) furono da me stampate come Appendice alla Vita e Filosofia del Campanella. Ma vi corsero errori che vorrei vedere emendati. Le mando per il Museo. Poco parlo io in brevissime noticine. Lascio parlar al mio Autore, a cui sarebbe ormai tempo che si desse più fede che agli altri, trattandosi di cosesue. A Dio.
Il tuo amico M. Baldacchini. LETTERA DEL CAMPANELLA.
Se ne conserva l'originale autografo nella Biblioteca de' PP. dell'Oratorio di Napoli nello Scaffale segnato al N°. XV. Fu da me pubblicata nel 1843 nell'Appendice al secondo Volume della Vita e Filosofia del Campanella.
Ill.mo et Ecc.mo Sig.re,
Viene Favilla, suo servo, per negotiare la libertà mia e stampa de' libri, hora che sto senza causa, e senza processo, e Domeneddio va mutando alcune cose in favor nostro. Non starò a supplicar a V. Ecce.za che sia a lui per me favorevole, sapendo quanto per se stessa è inchinata all'opere virtuose e magnanime. Se potrà fare che venga in Roma, com'hor è agevolissimo, mi sarà singolar piacere per poter servir dopo tanti obblighi a V. E. in qualche cosella. Prego il Signor Dio per la sua salute in benefizio de' Virtuosi. Amen. Napoli, 31 di Marzo 1621 di V. E. Principe Cesi Servo Devotiss.mo Fra Tommaso Campanella.
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